Parte l’iter autorizzativo per realizzare a Vellezzo Bellini un innovativo prototipo di impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e altri scarti di origine naturale, senza generare emissioni nell’atmosfera. Prevista la produzione di biometano, fertilizzate rinnovabile e positive ricadute socio-economiche sul territorio

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Comunicato Stampa – Lunedì 27 novembre 2017

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Vellezzo Bellini (PV) – La società “Acqua & Sole S.r.l.” ha vinto un bando di ricerca nazionale, della durata di tre anni, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede un investimento complessivo di circa 16 milioni di euro, di cui il 60% a carico dell’azienda pavese e il restante 40% a carico del MISE.

L’intervento, da attuarsi a Vellezzo Bellini, riguarda l’ottimizzazione e l’innovazione dell’insediamento esistente, attraverso la realizzazione di una nuova linea innovativa per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e altri scarti naturali legati al ciclo di consumo degli alimenti, che prevede la autoproduzione di energia rinnovabile prodotta dall’impianto esistente, l’utilizzo del biometano, del contenuto di CO2 per l’industria alimentare, di fertilizzante rinnovabile e solfato ammonico per l’agricoltura, senza alcuna emissione nell’atmosfera.

«Ancora una volta Acqua & Sole intende investire in ricerca finanziando, insieme al MISE, in un progetto innovativo congiunto, un intervento che avrà ricadute sperimentali e innovative nel campo dell’economia circolare e ricadute economiche positive sul territorio», spiega l’azienda di Vellezzo Bellini, annunciando l’avvio dell’iter amministrativo col quale la Provincia di Pavia esaminerà la richiesta di ricerca applicata. «La nostra azienda ha deciso di continuare ad investire in innovazione di processo in un contesto come quello pavese che, spesso, fatica a competere per innovazione e sviluppo rispetto ad altre realtà lombarde. L’azienda metterà a disposizione risorse importanti per concretizzare un progetto innovativo di sviluppo industriale supportato da un programma di ricerca avanzata, integrata da uno studio di processo, sempre commissionato dal MISE, attraverso il quale saranno individuate le migliori ricadute socio-economiche per il territorio, le amministrazioni comunali circostanti e i cittadini coinvolti nel progetto».

Trattandosi di una ricerca di sviluppo industriale sperimentale, non effettuata in laboratorio ma in scala reale presso la realtà già operante, quindi in applicazione industriale, la ricerca vuole proprio analizzare e mettere a punto nuovi processi per il trattamento degli scarti organici. «Attraverso tale prototipo di scala industriale, «intendiamo cambiare radicalmente la concezione stessa dell’impianto di recupero e smaltimento degli scarti, a partire da un sempre più responsabile coinvolgimento del territorio, superando il vecchio concetto di smaltimento per passare ad un progetto più complesso che si ponga al servizio del mondo agronomico, rendendo di fatto obsolete le attuali tipologie di impianti ad oggi esistenti».

L’innovazione principale riguarda il processo di digestione anaerobica, simile a quello attuale di “Acqua & Sole” in Vellezzo Bellini, col quale ricavare biometano, ma non solo. «Il prototipo sarà interamente alimentato dal surplus di energia rinnovabile che già produciamo in loco utilizzando il biogas ottenuto dalla digestione. I tradizionali impianti consumano elevate quantità di energia da fonti fossili e immettono conseguentemente rilevanti quantità di gas climalteranti nell’atmosfera», continua l’azienda, «nel caso dell’innovativo impianto di “Acqua e Sole” avverrà l’opposto, con un bilancio ambientale positivo basato sul fatto che l’insediamento verrà alimentato da fonti rinnovabili autoprodotte mentre la CO2 prodotta dal trattamento degli scarti non verrà dispersa nell’atmosfera ma stoccata e rivenduta ad alcune aziende per uso alimentare». Infine, attraverso questo prototipo «non ci saranno emissioni di alcun genere nell’atmosfera, attraverso la trasformazione dei biogas prodotti in biometano che verrà immesso direttamente nella linea del gas metano o distribuito localmente ai veicoli per autotrasporto».

«Lo scopo della ricerca riguarda l’ottimizzazione dei processi di lavorazione, sviluppando al contempo macchinari e metodologie idonee per costruire una filiera estremamente efficiente», confermando «l’idea che l’impianto sottende a un forte contributo al miglioramento ambientale, in linea con le buone pratiche dell’economia circolare e gli obiettivi connessi alla riduzione dei gas serra. In buona sostanza», conclude “Acqua & Sole”, «si richiude su sé stessa quella lunga filiera che coinvolge tutto il territorio, dalle istituzioni ai cittadini, che inizia dalla raccolta differenziata della frazione umida e che ritorna a livello agronomico ai prodotti della catena alimentare. Ormai è il concetto stesso di “responsabilità circolare” a rendere interdipendenti le singole azioni dei cittadini l’una dall’altra: da ciascuna origina un preciso impatto sulla società, sull’economia e sul futuro delle prossime generazioni».

In allegato una veduta esterna dell’impianto “Acqua & Sole” di Vellezzo Bellini.

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Damiano NegriCell. 335 1457216 – E-mail: damiano.negri@gmail.com

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