Sorpresa: le aziende pavesi sono sempre più “green” e secondo l’Università, una su cinque genera oltre il 50% del proprio fatturato da prodotti di matrice ambientale
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Comunicato Stampa – Venerdì 23 novembre 2018
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Giussago (PV) – Sostenibilità e ambiente sono due termini entrati da tempo anche nell’agenda degli industriali e su questi temi venerdì 23 novembre 2018, in occasione del convegno “Organicamente vicenti” gli industriali pavesi di Cisambiente (Confederazione Imprese Servizi Ambiente) e Confindustria di Pavia, si sono ritrovati nel cuore del grande laboratorio ambientale rappresentato dal comprensorio Neorurale fra Giussago e Lacchiarella, sede ideale in cui discutere di bioenergie partendo dai rifiuti, fra le attività primarie dell’azienda “Acqua & Sole“.
Fra i presenti il presidente di Confindustria Pavia Nicola De Cardenas e il direttore Francesco Caracciolo, nonché il presidente di Cisambiente Luciano Milanese, l’amministratore delegato di NeoruraleHub Piero Manzoni e il direttore generale Lucia Leonessi. Il tema dell’incentivazione delle fonti rinnovabili è stato spiegato invece dall’On. Elena Lucchini (capogruppo della Lega in Commissione Ambiente) e dal Sen. Luca Briziarelli (capogruppo della Lega in Commissione Territorio) mentre è toccato a Manzoni, ad Antonio Barani (presidente di Ankorgaz SpA), Stefano Sassone (responsabile dell’area tecnico-scientifica di Cisambiente) e Roberto Romiti di Lamarcart SpA la gestione del tema principale dell’incontro, quell’ “organicamente vincenti” fatto di “case history” e buone pratiche applicate ai processi industriali ad alta sostenibilità.
Non è un caso, pertanto che il presidente degli industriali pavesi De Cardenas, abbia subito puntato l’attenzione sull’economia circolare, che sia una sintesi fra tutela ambientale e core business di aziende al servizio dell’ambiente. Infatti, secondo uno studio dell’Università di Pavia, già ora le imprese nella provincia investono il 16% in più della media nazionale in sostenibilità, con una spesa per ciascun addetto pari a 416 euro contro 358. Appena superiore alla media italiana (19% contro il 17%) la percentuale delle imprese pavesi – di fatto, una su cinque – che devono oltre il 50% del proprio fatturato a prodotti di matrice ambientale. Non è mancato un forte richiamo agli aspetti più problematici legati alla gestione delle imprese in un settore così delicato, minacciato dalle attività illecite, ricordando come il prefetto Attilio Visconti abbia già avviato un approfondito controllo delle situazioni potenzialmente a rischio.
L’Unione Europea apre ai “biocarburanti incentivati”
La gestione della frazione organica e la produzione di energia: sono stati i temi del convegno dal titolo “Organicamente vincenti: la buona strada delle bioenergie partendo dal rifiuto”, che venerdì 23 novembre scorso ha visto la partecipazione di illustri relatori, di profilo politico e tecnico, nel panorama nazionale della produzione di biocarburanti ed operatori del settore igiene urbana.
All’indomani dell’emanazione del Decreto interministeriale 2 marzo 2018, recante la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti, si è aperta una nuova ed interessante opportunità per gli operatori del settore che intendono valorizzare la frazione organica da rifiuti solidi urbani: viene infatti incentivato l’utilizzo della componente umida proveniente dai cicli urbani per la produzione di biometano ed altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti, ad opera del Gestore dei Servizi Energetici, in linea con quanto previsto dalle Direttive UE sulla promozione dell’energia da fonte rinnovabile.
Scendendo nei dettagli, la normativa europea impone l’obbligo ai soggetti che immettono in consumo benzina e gasolio di garantire che quota parte dell’immissione in consumo sia coperta da carburanti “rinnovabili”, come il biometano ed i biocarburanti avanzati, e la nuova disciplina recepita agevola la diffusione del biometano attraverso un meccanismo che ne incentiva la produzione con il riconoscimento del valore del CIC (Certificato di Immissione in Consumo) a cui va sommato il valore a mercato del biometano sulla base del prezzo di vendita registrato sul mercato a pronti del gas naturale (piattaforma MPGAS del GME).
Si stima che tale sistema incentivante abbia un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro che non inciderà in alcun modo sulle bollette del gas né dell’elettricità: infatti viene finanziato esclusivamente dai «soggetti obbligati».
In allegato un’immagini relativa alla notizia in oggetto tratta dalla rete.
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