Progetto di ricerca per la produzione di biometano

Acqua & Sole” ha vinto un bando di ricerca nazionale promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, della durata di tre anni, che prevede un investimento complessivo di circa 16 milioni di euro, di cui il 60% a carico dell’azienda e il restante 40% a carico del MISE. 

Lo scopo della ricerca riguarda l’ottimizzazione dei processi di lavorazione sviluppando al contempo macchinari e metodologie idonee per costruire una filiera estremamente efficiente e a forte contributo al miglioramento ambientale in linea con le buone pratiche dell’economia circolare e gli obiettivi connessi alla riduzione dei gas serra. 

L’intervento, da attuarsi a Vellezzo Bellini, riguarda l’ottimizzazione e l’innovazione dell’insediamento esistente, attraverso la realizzazione di una nuova linea innovativa per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e altri scarti organici di origine naturale legati al ciclo di consumo degli alimenti, che prevede l’autoproduzione di energia rinnovabile prodotta dall’impianto esistente, l’utilizzo del biometano, del contenuto di CO2 destinato all’industria alimentare, di fertilizzante rinnovabile e infine di solfato ammonico per l’agricoltura, senza alcuna emissione nell’atmosfera. 

 Tale progetto innovativo avrà ricadute sperimentali e innovative nel campo dell’economia circolare ed economiche positive sul territorio. 

Si tratta di una ricerca di sviluppo industriale sperimentale, non effettuata in laboratorio ma in scala reale presso la realtà già operante, quindi in applicazione industriale, la ricerca vuole proprio analizzare e mettere a punto nuovi processi per il trattamento degli scarti organici. 

Attraverso tale prototipo in scala industriale si intendcambiare radicalmente la concezione stessa dell’impianto di recupero e smaltimento degli scarti, a partire da un sempre più responsabile coinvolgimento del territorio, superando il vecchio concetto di smaltimento per passare ad un progetto più complesso che si ponga al servizio del mondo agronomico, rendendo di fatto obsolete le attuali tipologie di impianti ad oggi esistenti.