Si svolgeranno sabato 19 marzo alla chiesa di Baselica Bologna (frazione di Giussago) i funerali dell’ingegner Giuseppe Natta, scomparso all’età di 79 anni. Figlio del premio Nobel per la Chimica Giulio Natta, è stato un pioniere nel settore industriale dei rifiuti e nell’agricoltura circolare. In vent’anni ha rigenerato 400 ettari di “deserto agricolo” tra Giussago e Lacchiarella piantando un milione di alberi
L’ingegner Giuseppe Natta è deceduto all’età di 79 anni mercoledì 16 marzo. I funerali si svolgeranno sabato 19 marzo alle ore 10,00 alla chiesa di Baselica Bologna (frazione di Giussago).
PROTAGONISTA DELL’IMPRENDITORIA NAZIONALE
Figlio del premio Nobel per la Chimica Giulio Natta e pioniere nel settore industriale dei rifiuti e nell’agricoltura circolare, Giuseppe Natta è stato uno dei protagonisti dell’imprenditoria lombarda e nazionale, intuendo per primo che la produzione di rifiuti, tipica dell’economia linare dei Paesi occidentali, rappresentasse anche un’opportunità e non soltanto un problema, avviando così i principi dell’economia circolare.
DAI RIFIUTI ALL’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Venduta l’azienda Ecodeco ad A2A e abbandonato il settore dei rifiuti, Giuseppe Natta decise di volgere il suo sguardo sulla sostenibilità in ambito agricolo, interpretando con successo i principi della “green economy” e dimostrando che, se gestite in maniera integrata, la produzione agricola e quella ambientale possono congiuntamente produrre risultati incoraggianti.
Decise infatti di trasformare il vasto comprensorio agricolo fra Giussago e Lacchiarella (che si presentava come un “deserto agricolo” composto di soli campi di riso, senza elementi ambientali) in un ambito produttivo ricco di alberi, siepi e canali, che hanno favorito la ripopolazione faunistica del luogo, incrementato la biodiversità e attribuito valore e qualità al paesaggio delle risaie.
PIANTATI UN MILIONE DI ALBERI IN VENT’ANNI
Nel corso di 20 anni (dal 1996 al 2016) e oltre un milione di alberi messi a dimora su circa 400 ettari di proprietà (su un totale di 1400, di cui 800 garantiscono una produzione annua di 45mila quintali di riso), in questi luoghi è stata ripristinata la biodiversità che era presente nell’anno Mille, aumentando in modo esponenziale la presenza in loco di specie animali e vegetali autoctone.
In allegato un’immagine di Giuseppe Natta, ritratto alla Cassinazza di Giussago.
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